Un po’ tutti, taciturni e riverenti, ci inchiniamo, per diverso tempo, sui dispositivi elettronici, persino pranzando e cenando, con amici e parenti. Siamo presi dall’ansia di comunicare, condividere, vedere. Per mantenere questi contatti, virtuali, consumiamo un’enorme quantità di energia, calore e acqua. Sono in ascesa le miopie tra i giovanissimi, si moltiplicano problemi posturali e disagi, da non poco. Guardare avanti, il vero volto dell’altro, osservare in alto, il misterioso cielo stellato è arduo compito per coloro che svolgono attività educative. Valorizzando l’aspetto del linguaggio non verbale, potremmo affrontare questi problemi. La scuola limita la sua attività per lo più alla comunicazione verbale, scritta e orale. Passa in secondo piano l’aspetto emotivo e senso-motorio. La tradizione ebraico-cristiana, su questo aspetto, ha molto da dire. Si vedranno alcuni recenti studi volti a migliorare la comunicazione e l’attiva partecipazione in ambito scolastico e in quello cultuale.
Modalità di svolgimento: in presenza